Il barone rampa ancora
Lo scaffale di Nonno Santi
Le meravigliose avventure del barone di Muenchhausen, Gottfried August Buerger , Garzanti, 120 pagine 9,50 euro
Lo ristampano con il contagocce, ed è quasi del tutto assente nelle collane dei libri da far leggere ai ragazzi. E c’è di peggio: nei Cento libri che rendono più ricca la nostra vita (Garzanti, 2014), di Piero Dorfles, la migliore e più ragionata guida alla lettura finora pubblicata in questo giovane secolo, non c’è. Verrebbe da dire, copiando il cinema: nessuno è perfetto. Ma forse è più proficuo segnalare che le peripezie del Barone volante (su palla di cannone) sono da conoscere, per coltivare la fantasia. Nell’edizione Garzanti, una delle più recenti, è pubblicata la versione firmata Buerger, ma in libreria si trova anche la classica Bur (illustrata da Gustave Doré) con la firma di Rudolf Erich Raspe, che aveva raccolto il nucleo originario dei “viaggi meravigliosi” del nobile, veramente esistito nel Settecento, e passato alla storia come il re dei contafrottole. In realtà era un fanfarone, grande intrattenitore, capace, con le sue incredibili enunciazioni, di tenere col fiato sospeso grandi compagnie di ascoltatori (adattissimo, pur bicentenario, alla nostra società dello spettacolo). Le sue avventure incantano e fanno sorridere, perché appartengono all’assurdo dei sogni (c’è persino la salita alla Luna lungo una pianta di fagiolo, molto prima che ci provasse Topolino). E la materia si presta anche alle più disparate interpretazioni: anche a quella educativa, se si sottolinea che il Barone non vuole dare a bere panzane ma mettere in guardia dai millantatori. In ogni caso va ascoltato come un funambolico favolista, capace delle stesse magie emotive di Sinbad, e di Jim Hawkins e Natty Bumppo. Insomma, se negli scaffali avete già il marinaio delle Mille e una notte e i protagonisti di L’isola del tesoro e L’ultimo dei Mohicani, saranno felici della compagnia del Barone.
Il barone rampa ancora