L’ effetto celebs sulla lettura

Chi avrebbe mai pensato che le letture dei personaggi famosi potessero influenzare pesantememente le classifiche di vendita dei libri?

Tre esempi significativi di «effetto celebs» sono recentisimi.

Mark Zuckerberg ha «postato» sul suo Facebook il saggio The End of Power di Moisés Naím ed il libro è subito andato esaurito su Amazon.com. Pubblicato nel marzo 2013 da un marchio di proprietà del gruppo editoriale Perseus, fino a prima del «consiglio letterario» di Mr Facebook il volume aveva venduto attorno alle 20 mila copie (di cui circa 4.500 e-book) che sono schizzate a 30 mila nei giorni successivi al post portando un saggio altrimenti poco noto al 19° posto nella classifica dei più venduti di Amazon.

Non da meno quanto accaduto la scorsa estate al libro Business Adventures, citato da Bill Gates nella propria lista dei libri del cuore: pubblicato nel 1969 e ormai fuori catalogo, è balzato al secondo posto della lista dei beseller di non fiction del «New York Times» ed è stato ripubblicato da Open Road Media in agosto, vendendo ad oggi più di 77 mila copie cartacee e oltre 126 mila e-book.

E per finire l’ «effetto Oprah». Naturalmente Oprah Winfrey, la popolare conduttrice televisiva il cui book club digitale (ne avevamo parlato qui) muove milioni di copie dei pochi libri che prende in esame ogni anno: Un esempio assolutamente calzante se per una piccola differenza: mentre Oprah prende ogni anno in considerazione una manciata di libri, il buon Mark, se la tabella di marcia verrà rispettata, dovrebbe arrivare a proporne due al mese

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