Dirac, l’inglese dei quanti.
L’uomo più strano del mondo, Graham Farmelo, Raffaello Cortina Editore 698 pagine 43 euro
E’ stata dura ma ce l’ho fatta. Leggere questo tomo sterminato non è solo una biografia di Paul Dirac ma anche moltissime pagine di concetti di fisica teorica. Non è stato neanche facile entrare nella vita di questo uomo così bizzarro, impacciato, soprattutto con le donne, rigoroso, chiuso, teso solo a capire come è fatto il mondo più piccolo e quello più grande. Ma anche amante di Topolino e amico fedele. Contrario alla costruzione della bomba atomica. Dirac non è famoso come Einstein o Oppenheimer o Bohr. Eppure è stato uno dei più grandi fisici teorici del ‘900. L’uomo della meccanica quantistica, dell’antimateria, delle stringhe. Nato da famiglia modesta, si mette subito in mostra per le sue capacità matematiche, poi studia a Cambridge, ne diviene insegnante e accademico, gira molto l’Europa, si trasferisce per lunghi periodi negli Stati Uniti, sposato con una ricca ungherese, due figli. Dotato di uno stile secco, preciso e conciso nell’esposizione delle difficili e complesse leggi e scoperte della fisica. Solo per palati forti, meglio tenaci.