I Cinici
I cinici, Andrea Valentini, GWMAX editore,168 pagine, 10€
I cinici è un romanzo scritto da un giovane scrittore poco più che ventenne. La giovane età non ha limitato per nulla il suo scrivere che è già compiuto e che possiede i connotati di una certa dimestichezza e autorevolezza. Il romanzo si presenta già maturo e di ottimo livello perché anche ben delineato nello stile e nella scrittura. Scorrevole nel tratto, talvolta inframmezzato da una curiosa spaziatura, che permette uno stacco via via diverso a seconda della necessità della narrazione.
La trama si svolge impetuosa e piacevole, tratta la storia di tre ragazzi che nella vita si incontrano e si scontrano in un importante e decisivo momento della loro vita: il periodo finale dell’adolescenza e la giovinezza.
I tre protagonisti si muovono con le loro inquietudini, con le loro personalità: personaggi reali del nostro tempo con dubbi, certezze, impegnate nelle prime scelte decisive, dove lo spettro della disoccupazione diventa il leit motiv incombente e imperante.
Ogni personaggio con il proprio carattere, con la propria umanità, ognuno che si rapporta con l’altro in un triangolo che fino alla fine, non è di tipo amoroso, ma dove l’identità che li accomuna è l’essere tutti appartenenti alla categoria dei cinici. Ed è proprio questo collant, diventa il filo conduttore, il tratto comune delle loro vicende, che sembrano essere più incentrate sulla loro variegata umanità che sull’essere sempre e comunque cinici. Molti affanni, tanti i turbamenti con una bella storia d’amore incerta e complicata, ma mai banale che coinvolge Stefano e Teresa.
Molte le tematiche contenute nel libro: le contraddizioni giovanili, il rapporto filiale, il coraggio di vivere, l’inquietudine della giovinezza, la mancanza di ideali, l’amicizia, il bisogno di amarsi.
Il romanzo di Andrea Valentini si legge tutto d’un fiato,ci coinvolge nel suo intreccio di vicende, parteggiando con simpatia, ora per l’uno o per l’altro protagonista.
Un piccolo grande libro molto gradevole da leggere che si presenta a noi, come quasi una scoperta , da leggersi assolutamente e che consiglio vivamente.
Giuseppe Velardi