Dalla peste rossa alla bandiera nera

Le recensioni di Nonno Santi

La peste scarlatta, Jack London, Adelphi 2009, 100 pagine, 9 euro.

Siamo nel 2015, viviamo in tempi di ferro ma sulla Terra siamo oltre sette miliardi. Le generazioni future diranno se una così rigogliosa popolazione sia una fortuna: intanto, mentre la guerra striscia su tutti i continenti, io mi rileggo (basta e avanza un pomeriggio) il racconto di Jack London, scritto nel 1912 e secondo il quale la specie umana sarebbe estinta da due anni. Storia apocalittica, immagina che nel 2013 un’epidemia cancelli l’intera umanità, meno qualche sopravvissuto che deve tornare a farsi cacciatore. Lo leggo in edizione Adelphi, ma sugli scaffali ho anche una traduzione di Ortica Editrice (Aprilia, 2012, 112 pagine, 12 euro) e piango la scomparsa di una edizione degli anni Trenta, appartenuta a mio padre. Lo rileggo, perché ad apertura di pagina m’è caduto l’occhio su una riflessione del traduttore, Ottavio Fatica: “La condanna di chi non rammenta il passato è replicarlo. La condanna di chi lo ricorda è vederlo replicare sotto gli occhi senza poter far niente per precluderlo”. Capita al vecchio (un nonno) del romanzo breve di London, capita anche a me che ho visto i carri armati per le vie di Trieste nella seconda guerra mondiale. Be’ non occorre essere giurassici per apprezzare La peste scarlatta: per i più giovani può valere la curiosità di confrontare London con il Cormac McCarthy de La strada: è il romanzo, “figlio” di quello di Jack che, nel 2009, ha dato origine al film The Road, di John Hillcoat, con Viggo Mortensen. Comunque, per un motivo o per l’altro, vale la pena di arrivare fino al punto in cui il vecchio, e suoi nipoti, vede una mandria di cavalli in faccia all’oceano. “I cavalli: è la prima volta che li vedo sulla spiaggia. Sono i leoni di montagna sempre più numerosi, a spingerli fino al mare”. Secondo Jack London, negli anni seguenti il 2013, stavano vincendo i puma. Una visione sbagliata: stanno vincendo essere più feroci.

 

 

 

Dalla peste rossa alla bandiera nera

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