I libri più antichi

Se per libro, indipendentemente dal materiale impiegato, intendiamo un testo giunto fino a noi che abbiano un valore letterario e non reperti archeologici costituiti da rendiconti amministrativi o codici di leggi, si può ritenere come libro più antico una raccolta di tavole del 3000 a.C. in cui la scrittura cuneiforme è utilizzata per scrivere dei racconti mitologici e degli inni religiosi.
Nel 2880 a.C. in Egitto Ptahhotep, visir di un Faraone della V dinastia, scrive i suoi Insegnamenti, una raccolta di precetti politici e morali di sorprendente attualità anche per un lettore contemporaneo.
Intorno al 2500 a.C. compaiono i Testi delle Piramidi, dipinti sui muri delle Tombe della Valle dei Re, da cui derivano i Testi dei Sarcofaghi, nati circa settecento anni dopo, e infine il più celebre Libro dei Morti del 1500 a.C.: in tutti e tre i casi, si tratta di una serie di precetti ed esortazioni riguardanti il viaggio dei defunti verso l’aldilà.

Tra il 1700 e il 1400 a.C. compaiono tre dei più celebri ‘libri’ antichi:

Il Codice di Hammurabi, che gli studiosi considerano un testo letterario prima che giuridico e che fu scoperto dall’archeologo francese Jacques de Morgan nell’inverno 1901-1902 fra le rovine della città di Susa. Si conoscono altre raccolte di leggi promulgate da re sumerici e accadici, ma non sono così ampie ed organiche. Venne stilato durante il regno del re babilonese Hammurabi (o Hammu-Rapi), che regnò dal 1792 al 1750 a.C., secondo la cronologia media. Le disposizioni di legge contenute nel Codice sono precedute da un prologo nel quale il sovrano si presenta come rispettoso della divinità, distruttore degli empi e portatore di pace e di giustizia. Ma la novità del codice di Hammurabi non è tanto legislativa quanto politica.

L’Epopea di Gilgamesh : dodici tavolette di argilla, fu redatta da Sin-liqe-unninni, tra il 1300 e il 1000 a.C. e fu trovata nella biblioteca di Assurbanipal a Ninive.L’Epopea di Gilgamesh fu scoperta nel 1853 dall’archeologo assiro Hormuzd Rassam. Nel 1870 fu pubblicata una traduzione in inglese da parte dell’assirologo George Smith, a cui fecero seguito altre traduzioni in varie lingue moderne. La più recente e completa versione critica in inglese è un libro in due volumi pubblicato nel 2004 da Andrew George e che comprende l’esegesi di ogni singola tavoletta con testo originale e traduzione a fronte. La prima versione in arabo direttamente dalle tavolette originali risale al 1960 ad opera dell’archeologo iracheno Taha Baqir.Nell’antichità il titolo dei ibri era la prima frase del testo. In questo caso il testo veniva indicato come “Di colui che vide ogni cosa, voglio narrare al mondo

Itesti sacri Veda: Il più antico testo dei Veda è il Ṛgveda, che risulta essere anche la più antica opera della cultura indoeuropea. Nelle sue parti più antiche viene datato tra il XX e il XV secolo a.C. e si compone di una raccolta di 1.028 inni denominati sùkta (lett. “ben detto”), composti da complessive 10.462 strofe di diversi versi metrici denominate mantra (o più comunemente come ṛks, “versetto, invocazione”), suddivisi in dieci libri indicati come maṇḍala (lett. “cicli”) per un totale di 153.836 parole.

Nonostante molti considerino la Bibbia il più antico testo scritto, i primi cinque libri della Bibbia, chiamati Pentateuco, risalgono“solo” al 1290 a.C., anno in cui la tradizione ebraica fissa anche la prima stesura della Torah. I manoscritti biblici di Qumran, ritrovati nel 1947, che contengono frammenti più o meno ampi di tutti i testi della Bibbia ebraica escluso il libro di Ester. Nel complesso risalgono a un ampio periodo che va dal 250 a.C. circa al 68 d.C.

Intorno all’800 a.C., infine, furono compilati in Cina i tre testi fondamentali da cui si fa derivare tutta la letteratura cinese antica: Shūjīng, o libro dei documenti, resoconto di storia antica, Shijing o libro delle poesie e I Ching o libro dei mutamenti, un trattato matematico del quale sono state notate le sorprendenti affinità con il sistema binario in uso oggi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I libri più antichi

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