Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2014
a cura dell’Ufficio studi AIE
La sintesi
Si potrebbero definire i diciotto mesi della Grande Trasformazione quelli che hanno caratterizzato il 2013 e il primo scorcio del 2014. Un cambiamento certo indotto dalla crisi, dall’impatto dirompente del digitale, dallo scenario economico in cui il libro si muove.
Il mercato del libro oggi non si è solo ridimensionato. Si è progressivamente trasformato, in termini di prodotto e di processo, in un quadro di allargamento a livello esponenziale della competizione internazionale e con un pubblico che accede a servizi e prodotti (editoriali e non) sempre più in mobilità. Fa già da tempo i conti con le nuove tecnologie, che hanno cambiato in questi anni i processi produttivi (il 14% delle copie è stampato con sistemi di stampa digitale), logistici (l’80,2% delle librerie non di catena e il 100% di quelle di catena ha un gestionale collegato al magazzino del distributore), distributivi (il 12% delle vendite passa attraverso store on line), di comunicazione (il 58,9% delle case editrici è “attiva sulla rete”). E soprattutto hanno cambiato il prodotto. Il primo dato, positivo, che emerge dall’annuale Rapporto sullo stato dell’editoria realizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) è che continua a crescere il mercato digitale, sia in termini di titoli disponibili (le nuove uscite, nel 2013, sono 30.382 pari a 40.800 manifestazioni, ossia i diversi formati di pubblicazione dei titoli, ulteriormente in crescita nel 2014), sia di peso sul mercato (3% nel 2013). Tanti ebook scaricati e letti, che però producono fatturati ancora modesti: non si arriva a 40milioni di euro e con un’Iva al 22%, che limita le potenzialità di crescita del segmento editoriale digitale. E’ necessaria una svolta, uno spiraglio per dare una prospettiva nuova a tutto il settore.
L’altro segnale, importante per il ruolo dell’Italia nel mondo, è che cresce anche il peso e il ruolo dell’editoria italiana in chiave internazionale: aumenta la vendita di titoli all’estero (+7,3%) e cresce l’export del libro fisico (+2,6%).
Le buone notizie finiscono qui: per il resto una serie di segni meno. Nel 2013, si restringe del 6,1% il bacino dei lettori, si ridimensiona il mercato (-4,7%), si registra un andamento negativo – per la prima volta – nel numero di titoli pubblicati (-4,1%); diminuiscono le copie vendute (-2,3%) e parallelamente calano i prezzi di copertina, sia dei libri di carta (-5,1%) che degli ebook (-20,8%, al netto dell’Iva). Qui di seguito i principali indicatori del 2013 e un accenno sul 2014 dal Rapporto AIE.
Diminuiscono gli editori: Sono 4.534 – secondo i dati IE-Informazioni editoriali – le case editrici che hanno pubblicato almeno un libro nel 2013 (-1% sul 2012). Solo una su quattro (1.187 per la precisione) ha pubblicato più di 10 titoli.
64mila i titoli del 2013: diminuiscono quelli di carta (-4,1%). Crescono quelli digitali (+43%) – Nel 2013 cala del -4,1% (dati IE) la produzione di libri (esclusi i titoli educativi). Considerando anche i titoli educativi, il calo complessivo è del -9,1%. Si tratta di un andamento trasversale alle diverse aree di mercato: -7,2% la varia adulti; -2,3% i libri per bambini e ragazzi; -34,2% i titoli educativi.
Lo stock dei libri di carta in commercio (i cosiddetti “titoli commercialmente vivi”) è di 813mila manifestazioni (più edizioni dello stesso titolo); quello di libri digitali ha superato la soglia delle 100mila (100.524 manifestazioni): in quattro anni – con un mercato che a valore arriva al 3% e indici di lettura di libri e di acquisto in calo – l’offerta ebook è dunque arrivata a coprire oltre il 12% dei titoli in commercio.
Cresce nel 2013 la produzione di titoli ebook, con un +43% (si passa dalle 28.500 manifestazioni del 2012 alle attuali 40.800), circa due terzi dei nuovi prodotti cartacei. Il mercato ebook copre a fine 2013 una quota del 3% dei canali trade (quelli rivolti ai lettori: librerie, online, grande distribuzione) e cresce del +55,9% sul 2012.
Oltre l’ebook. L’insieme del digitale oggi rappresenta l’8% del mercato – L’ebook, però, è solo una parte del mercato digitale: da anni l’editoria scientifica professionale ha sviluppato anche una sua articolata offerta di prodotti e servizi digitali fruibili attraverso il web, in crescita del 10,2% nel 2013. L’insieme di questi due settori – ebook più servizi – rappresenta oggi l’8% del mercato (era il 4% nel 2010).
Il mercato del libro scende sotto quota 3miliardi – La filiera editoriale nel 2013 ha sviluppato un fatturato di 2,660miliardi di euro con una flessione del -6,8% (pari a 194,2milioni di euro in meno, dati Ufficio studi AIE). Rispetto al 2010 si sono persi 572 milioni di euro pari al –17,7% (e nella stima non sono considerate le vendite di libri allegati a quotidiani e periodici). Se nel “perimetro del mercato” si inserisce l’usato, il remainders, il non book il calo si attenua leggermente per effetto di merceologie sostitutive al libro, scendendo a un -4,7% rispetto al 2012 e -12,7% sul 2010 (cfr. tabella).
I segni meno attraversano praticamente tutti i generi, con la sola eccezione dell’editoria per bambini e ragazzi: la fiction registra complessivamente un -5,4% a valore (con performance peggiori per la narrativa di autori stranieri che di autori italiani), la non fiction generale un -4,2%. Risultati peggiori per quella specialistica/professionale (-8,6%) e non fiction pratica (la manualistica: -13,2%).
Come si legge? La lettura di libri di carta cala, cresce quella digitale: si riduce nel 2013 il perimetro della lettura di libri di carta in Italia: sono 1,6milioni in meno gli italiani che leggono almeno un libro all’anno (-6,1%). La lettura cala in tutte le dimensioni socio-demografiche che la rappresentano: tra i giovani 6-14enni del -7,4%; tra le donne del -4,7%; tra i forti lettori (+12 libri l’anno) del -10,3%; nelle regioni del Sud (-9,8%) e delle Isole (-11,2%).
In crescita invece quella digitale: i lettori di ebook sono stati nel 2013 1,9milioni (+18,9% sull’anno precedente) con una crescita del +72,7% sul 2010. Non è ancora chiaro quanto di questi risultati sia frutto di processi di sostituzione (dall’abbandono del libro alla lettura dell’ebook), o di integrazione (assai più probabile) tra forme diverse di lettura fatte, a seconda delle circostanze, su device differenti.
Dove si comprano i libri? In libreria, ancora, ma il carrello è sempre più quello degli store online – Il libro si vende ancora in libreria (indipendente e di catena), anche se il suo “peso” si è progressivamente ridotto, passando dal 78,6% del 2010 al 72,7% dello scorso anno: all’interno del dato, diminuisce il venduto delle librerie indipendenti, cresce quello delle librerie di catena. Tendenza inversa per l’e-commerce, che da una quota del 5,1% nel 2010, è passato al 12% (e oltre) dello scorso anno. Il carrello ormai è sempre più quello online: peggiorano invece le performance della grande distribuzione organizzata (ipermercati, supermercati).
L’estero? Torna a crescere la vendita di diritti di autori italiani – Si inverte la tendenza rispetto al 2012 e torna ad affermarsi la vendita dei diritti di autori italiani all’estero. Sono stati venduti nel 2013 4.597 titoli (+7,3% sul 2012 ma +155,4% dal 2001!), frutto anche delle sempre più frequenti iniziative di coedizione con partner stranieri in segmenti di eccellenza o di libri pubblicati direttamente in lingua inglese perché già pensati per il mercato internazionale. Sono invece quasi 9mila i titoli di cui si sono acquisiti i diritti da case editrici straniere, un valore elevato ma in calo (-2,3%) rispetto al 2012.
Le traduzioni da altre lingue: sono il 17,9% dei titoli, meno sempre meno – Il 17,9% dei titoli (novità e nuove edizioni) pubblicati nel 2013 sono tradotti da una lingua straniera (dati IE). Un valore che nel 2002/03 (dati Istat) era del 23-24%. Si registra insomma una maggiore capacità delle case editrici a proporsi sui mercati internazionali. L’area di mercato e linguistica prioritaria resta quella anglosassone (da qui proviene il 60,6% dei titoli di varia adulti e ragazzi che da soli generano, a loro volta, il 72% delle copie stampate e distribuite nei canali di vendita) seguita da quella francese, tedesca, spagnola.
Uno scorcio sul 2014: lo scenario sembra confermarsi negativo. Secondo i dati Nielsen nei canali trade si registra nel primo semestre un -6,6% a valore (-33,7milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013) e un -9% a volume (-3,7milioni di copie vendute rispetto al primo semestre 2013). La diminuzione continua ad essere più accentuata sul canale Gdo e su quello delle librerie indipendenti, rispettivamente con il -15,0% e il -7,5%.
Se da una parte si conferma la tendenza a ridurre la produzione di titoli, dall’altra risulta evidente la crescita di titoli in formato ebook: +86,9% nel confronto tra gennaio-maggio di quest’anno e il corrispondente periodo 2013.
Cresce anche la quota di mercato degli ebook sul mercato complessivo del libro: tra i gruppi editoriali maggiori la quota che ne deriva si colloca ormai tra il 5% e il 7% (stima sul semestre 2014 – solo per i grandi gruppi).