Non si ferma il crollo dei quotidiani

Disastroso anche l’ultimo dato rilevato da ADS (osservatorio diffusione stampa) sulla diffusione dei quotidiani.

Il dato di novembre 2016 segna infatti un ulteriore -0.5% rispetto al già tragico mese precedente e assesta il totale copie diffuse a 3.78 milioni tra cartaceo e digitale (3.23 milioni carta e 549.543 digitale)

Confrontare i dati attuali del cartaceo con quelli di 5 e 10 anni fa è impietoso.

La sola carta era a 6.60 milioni di copie nel 2006 (più del doppio!!!) , 5.23 milioni nel 2011 e 4.16 milioni nel recente 2014.

Se le diffusioni sono un disastro, la pubblicità non se la passa meglio. Gennaio-novembre, secondo FCP (associazione delle concessionarie di pubblicità) segna un desolante -7.2% rispetto all’anno precedente e, a peggiorare le cose, gli spazi aumentano del 1% che, tradotto per i non addetti ai lavori, significa che il costo della pubblicità sui quotidiani si è mediamente ridotto di un ulteriore 8,2%.

Anche guardando i dati dei singoli quotidiani (carta+digitale) si capisce che anche per loro Non si ferma il crollo dei quotidiani le mega-redazioni non possono più esistere.

Corriere 390.726, Sole 24 ore 376.775, Repubblica 319.126 quando nel 2006 (solo carta) erano rispettivamente 679.910, 341.790 e 635.619.

Ma allora il Sole24 tiene? Si e no! Se andiamo a guardare il digitale (pur tenendo in considerazione i minori ricavi/copia) al Sole24 sono stati molto bravi a cavalcare l’autorevolezza a pagamento. I dati sono impietosi: 235.138 Sole24, 82.638 Corriere, 57.072 Repubblica. Ma se guardiamo la carta anche per il sole è un bruciante -59%.

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