Il libro 2015 secondo ‘la Lettura’ del Corriere della Sera

Interessante articolo sul Corrierone di oggi: qual’è il miglior libro del 2015? E’ Non luogo a procedere di Claudio Magris per Garzanti.

Vince a mani basse davanti a Il regno di Emmanuel Carrère per Adelphi e a Sottomissione di Michel Houellebecq per Bompiani.

Bene, può essere che gli italiani siano d’accordo ma qualche domanda ci sfruguglia.

Il regolamento prevede che i votanti possano scegliere tre libri assegnando 10, 6 e 4 punti in base all’ordine di preferenza e la giuria è composta da 166 redattori e collaboratori de ‘la Lettura’ (e qui la prima domanda: 166 collaboratori?)

Il vincitore ha preso 164 punti quindi pochissimi dei 166 giurati l’hanno considerato il miglior libro (e qui la seconda domanda: visto che il secondo ha preso 112 punti, se il punteggio fosse stato 3, 2, 1 chi avrebbe vinto?)

In classifica compaiono 265 libri, i punti disponibili sono 3320 (166×20) e i primi 4 libri hanno preso in totale 426 punti ovvero il 13% dei voti disponibili (e qui la terza domanda: si può considerare libro dell’anno quello che ha preso il 5% dei voti?)

Ci sono anche note curiose: sul podio non ci sono libri del gruppo Mondadori (Mondazzoli ci sarebbe ma non sarebbe valido vista la recente data dell’accordo) e Magris è un valido collaboratore del Corrierone. Ci sorge quindi una quarta domanda, maliziosa, ma non la faremo.

Comunque sia, trascurando la classifica, possiamo considerare l’elenco un valido suggerimento per scegliere un libro da portare in vacanza

4. Niccolò Ammaniti, Anna, Einaudi (punti 50)

5. Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, Feltrinelli (punti 48, 4 primi posti, 0 secondi posti, 2 terzi posti)

6. Javier Marías, Così ha inizio il male, Einaudi, traduzione di Maria Nicola (punti 48, 3 primi posti, 3 secondi posti, 0 terzi posti)

7. Haruki Murakami, Uomini senza donne, Einaudi, traduzione di Antonietta Pastore (punti 46)

8. Fabio Genovesi, Chi manda le onde, Mondadori (punti 40, 3 primi posti, 1 secondo posto, 1 terzo posto)

9. Javier Cercas, L’impostore, Guanda, traduzione di Bruno Arpaia (punti 40, 2 primi posti, 2 secondi posti, 2 terzi posti)

10. Maurizio Maggiani, Il Romanzo della Nazione, Feltrinelli (punti 36)

11. Annie Ernaux, Gli anni, L’Orma, traduzione di Lorenzo Flabbi; Oliver Sacks, In movimento, Adelphi, traduzione di Isabella C. Blum (punti 34)

13. Maylis de Kerangal, Riparare i viventi, Feltrinelli, traduzione di Maria Baiocchi e Alessia Piovanello (punti 34) 14. Etgar Keret, Sette anni di felicità, Feltrinelli, traduzione di Vincenzo Mantovani (punti 32)

15. Carlo Ginzburg, Paura reverenza terrore, Adelphi (punti 30)

16. Paula Hawkins, La ragazza del treno, Piemme, traduzione di Barbara Porteri (punti 30)

17. Luca Doninelli, Le cose semplici, Bompiani (punti 26)

18. Fredrik Sjöberg, L’arte di collezionare mosche, Iperborea, traduzione di Fulvio Ferrari (punti 26)

19. Iosif Brodskij, Conversazioni, Adelphi, traduzione di Matteo Campagnoli (punti 24)

20. Carmen Pellegrino, Cade la terra, Giunti (punti 24)

One comment

  • L

    È normale che pure membri della giuria si classifichino tra i primi venti posti utili? Siamo d’accordo che sia la classifica de noantri però magari un minimo ..

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