Quinoa: solo una moda?
La quinoa è una pianta erbacea originaria del Sud America, che cresce tra i 1500 e i 5000 metri di altitudine e che era già nota 3000 anni fa agli antichi Incas che attribuivano al consumo dei suoi semi una maggiore resistenza e forza per i propri guerrieri.
I semi della Quinoa, anche se non sono un vero e proprio cereale, appartenendo la pianta alla famiglia degli spinaci e delle barbabietole, possono essere considerati uno pseudocereale: infatti possono essere trattati come il grano, e cucinati come il riso.
La quinoa si trova in commercio nella comune varietà di colore giallo trasparente, anche se ne esistono di arancioni, nere e purpuree. E’ una buona fonte di proteine ad elevato valore biologico, cioè complete degli otto aminoacidi essenziali, in particolare della lisina, utile alla crescita delle cellule cerebrali, e la metionina, che svolge un ruolo attivo nella metabolizzazione dell’insulina.
La quinoa contiene amido ma non contiene glutine e quindi risulta adatta alle persone affette da celiachia. Contiene una maggiore quantità di ferro rispetto ai cereali ed è ricca di minerali quali il magnesio, importante nel controllo dello zucchero nel sangue e quindi nel controllo del diabete di tipo II, e nella regolazione della temperatura corporea come anche nella trasmissione degli impulsi nervosi. E’ inoltre ricca di manganese, importante antiossidante che protegge i globuli rossi e le cellule dall’attacco dei radicali liberi. Fra le vitamine è particolarmente ricca in ribofavina (Vitamina del gruppo B) che migliora il metabolismo energetico del cervello e delle cellule nervose. Contiene elevate quantità di acido linolenico, precursore degli Omega3 e l’alto contenuto in fbra e in acidi grassi polinsaturi spiegano come il consumo abituale possa aiutare a ridurre la pressione arteriosa, abbassare i livelli di glucosio e di colesterolo, facendo di questi semi un alleato nella prevenzione del diabete e 85 delle malattie cardiovascolari (infarto, ictus, trombosi).
La quinoa può essere utilizzata anche nelle diete dimagranti, poiché oltre ad essere poco calorica, è più saziante rispetto ai cereali, perché pesando pochissimo. Ne bastano solamente 50g per mangiarne una bella porzione. Inoltre la sua consistenza fa sì che si impieghi più tempo nella masticazione, contribuendo ad aumentare l’effetto saziante.
I semi di quinoa sono indicati, proprio per l’abbondante quantità di proteine (13,8%), di aminoacidi essenziali e di minerali, nell’alimentazione dello sportivo, quando serve un surplus di proteine e di ferro, e nella dieta vegetariana. Sono anche un’ottima fonte di fbra insolubile, utile nella regolazione della funzionalità intestinale ma contengono saponina, una sostanza amara e di diffcile digestione, che va allontanata lavando i semi. Per cucinare e quindi mangiare i semi bisogna sciacquarli accuratamente e tenerli in ammollo per circa 8 ore, altrimenti si rischierebbe di andare in contro a problemi di digestione. Dopo averli sciacquati sotto l’acqua fredda corrente si devono cuocere a fuoco medio per circa un quarto d’ora. La FAO dichiarò il 2013 come l’anno internazionale della quinoa, defnendola “un alimento di alto valore nutritivo”
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Quinoa: solo una moda?