Un sindacato irrilevante, e adesso: “Che fare?”
Le recensioni di GdA
Lavoratori come farfalle, Giorgio Cremaschi, Jaca Book 115 pagine 12 euro
Come recita il sottotitolo è la storia della resa del più forte sindacato d’Europa, la Cgil. Cremaschi quella storia l’ha vissuta dall’interno fin dagli anni ’70, prima da militante e poi da dirigente della Fiom. Con grande partecipazione ma, da un momento in poi, visto come prendevano piega gli avvenimenti, anche con grande sofferenza. Da protagonista, quasi sempre critico e in minoranza. Un libro interessante perché spiega le tappe, le tesi, le prese di posizione, gli uomini che hanno fatto la Cgil. E che l’hanno portata a essere da “incompatibile a irrilevante”. Giudizio pesante il suo che però non lo porta a una conclusione. Cremaschi cita sì positivamente i sindacati di base, i mille comitati spontanei, i centri sociali, soprattutto il movimento No Tav per il suo carattere popolare. Afferma che da tutto questo movimento potrà sorgere qualcosa di buono a patto che ci si provi, si sperimenti. Insomma ha la speranza che “quando una forte soggettività del lavoro entrerà di nuovo in scena, tutto si rimetterà in moto positivamente”. Ancora una volta analisi ben argomentate ma nessun “Che fare”. Lo stesso che filosofi, sociologi, storici, psicanalisti, economisti, marxisti e no, vanno scrivendo da anni con successo, ma senza dare nessuno sbocco. Pesano la storia di tanti fallimenti: il socialismo realizzato innanzitutto, la questione dell’organizzazione e la sua negazione, la trasformazione e il tradimento di molti leader, la trasformazione dittatoriale di molti movimenti di liberazione. Fallimenti da cui si vuole fuggire e non affrontare. E’ qui il nodo.
Un sindacato irrilevante, e adesso: “Che fare?”