Parole, parole, parole
Lo scaffale di Nonno Santi
Pazzesco! Dizionario ragionato dell’italiano esagerato, Luca Mastrantonio, Marsilio, 240 pagine, 17 euro
Imperdibile. Epocale. A guardare questo serraglio di parole che impazzano impazzite vien voglia di esagerare. Chi ha qualche anno di troppo ricorda certamente Franco Fochi (L’italiano facile, vi dice qualcosa?) e alcuni suoi epigoni (come Il mercabul, sul linguaggio giovanile). Il tempo li ha consacrati come fondamentali, per la conoscenza dei loro tempi. E’ il destino che attende questo Pazzesco! Il risvolto di copertina indugia molto sulla “denuncia” del conformismo, dell’apatia, persino dell’orrore (di certe parole insensate e trappolesche), ma il dizionario, in realtà, è, nel suo repertorio e nei capitoli, un libro di lettura vivacissima. E fondamentale per difendersi dall’abuso di un linguaggio sempre più prigioniero di logiche mercantili. L’ho ripreso dallo scaffale, dopo aver letto in estate la divertente rubrica del suo autore, sul Corriere della Sera, dedicata alle parole vintage (degli anni ’90) ma soprattutto perché mi ricordavo il suo distico d’apertura. Questo: Alla signora maestra Lina Frazzini. “Signorina! Prego”. La sottolineatura dell’omaggiata insegnante è già invecchiata: in questi giorni si è sentito l’esatto contrario (in tv), quel termine è stato rinnegato: “Signorina, lo dici a tua sorella” (in un talk show, la politica Picierno al politico Salvini). Non invecchierà, di certo, il libro, con il suo florilegio di Lato B, Adoro, Bimbominkia, Sapevatelo, Selfie, Stai sereno, Vaffanculo, Zombi (alcuni dei suoi 69 lemmi). Auspico molte ristampe, anche per potervi registrare al più presto nuove nascite. Anzi, per l’anagrafe dell’orrore verbale, segnalo subito: importante (il più reticente dei termini) e deportato (capisco che uno stipendio di 1.200 euro non risolve ma crea problemi, però non occorre aver visto, come me, i carri piombati per sorridere su un livello di sofferenza così deplorevolmente basso).
Parole, parole, parole