Elena Ferrante e’… e chi se ne frega
E’ l’autrice più gettonata del momento (Elena Ferrante, L’amica geniale quattro volumi editi dae/o), quella più venduta non solo in Italia ma anche all’estero (e questa è già una notizia), ma anche quella più misteriosa. Infatti non si sa chi sia, se una donna o addirittura un uomo, una (un) debuttante o un’autrice (autore) affermata, un nome vero o uno pseudonimo. Insomma un caso letterario bello e buono visto il successo. E naturalmente da subito si è aperta la caccia per scoprire l’arcano. Su La Lettura, supplemento del Corriere della Sera della scorsa settimana Marco Santagata, esimio dantista e petrarchista, docente di italiano a Pisa nonché allievo della prestigiosa Scuola Normale Superiore, finalista del premio Strega del 2015, ha sfrugugliato filologicamente i testi della Ferrante, studiato cartine geografiche, aperto le porte di palazzi storici, indagato sulle abitudini dei prestigiosi normalisti, per giungere alla fine a pronunciare un nome: quello di Marcella Marmo, docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Federico II, specializzata in storia della camorra, ex normalista. L’interessata ha gentilmente smentito peraltro come previsto dal nostro Sherlock Holmes. Poveretta adesso chissà come sarà subissata di interviste, oggetto di pedinamenti e di indagini socioculturali. Magari venderà qualche copia dei suoi prestigiosi libri. E si merita tutta la nostra solidarietà. Ora: è normale che ci si incuriosisca su chi sia Elena Ferrante, è successo anche nel passato che importanti o meno autori si siano travestiti e abbiano usato nom de plume (quasi sempre per basse ragioni economiche o di pudore) e c’è chi li ha smascherati, ma il successo della Ferrante, oltre che dalle sue indubbie e riconosciute capacità letterarie, è dovuto proprio dal suo essere un oggetto, meglio soggetto, misterioso. Il secondo aspetto alimenta il primo. E Viceversa. Lasciamo allora al gossip queste curiosità. E godiamoci il romanzo.
GdA