Verrà la morte e avrà i tuoi gnocchi.
Le recensioni di GdA
EXIT , Santi Urso, Zandonai 135 pagine 12 euro.
Curioso, come altri, questo libro di Santi Urso. Ironico. Sarcastico. Ma anche coraggioso. Parla di un argomento di cui nessuno vuole parlare, che si tende a esorcizza, che induce gesti volgari. E’ la morte. Il fatto più certo della nostra vita. Ma anche il più misterioso o almeno così viene considerato. Eppure è così lapalissiano: non è più vivo, è morto. Il libro di Urso è una raccolta di brani famosi o meno di grandi romanzieri, poeti, cantautori. Con alcune appendici: film con nel titolo la parola morte, barzellette che trattano dell’argomento, le relative superstizioni, i diversi aggettivi che l’accompagnano. Come si comprende un gioco tra il serio e il faceto. Con una propensione per il secondo. Come il claim dell’invito alla recente presentazione del libro a Milano che riportiamo nel titolo. Perché della morte di cui tutti soffriamo quando colpisce una persona cara, ma anche no, che leggiamo e apprezziamo in molti romanzi, soprattutto gialli e noir dove è la protagonista assoluta, che seguiamo con curiosità, anche morbosa, nella cronaca nera dei quotidiani, parliamo sempre riferendoci ad altri, mai a noi stessi. Quindi svicoliamo, esorcizziamo, ironizziamo. Ed è quest’ultimo verbo che l’autore e i suoi sodali prefatori preferiscono. E hanno ragione: un libro sull’argomento o è scientifico, morale, religioso, quindi serio o è tutto il contrario. Mi permetto di esprimere una considerazione finale: da anni a questa parte la morte pare non faccia più parte della nostra vita: non si vanno più a trovare i parenti malati, soprattutto non si portano i figli piccoli, c’è tutto un toccarsi le parti intime al solo pronunciamento della parola, c’è quello che dice “io non vado mai ai funerali”. Ma, curiosamente e per me assurdamente, a certi funerali si applaude. Mi domando cosa, perché, chi? Il morto per quello che ha fatto in vita o perché finalmente se ne è andato? La bella cerimonia, i fiori, i presenti belli e famosi? Mistero, come la morte.