Il tramonto di Shahrazad

Lo scaffale di Nonno Santi

L’alba del domani. Nilou Ghodsi Azam Zanganeh, Atelier, Parma. 82 pagine 12 euro .

 

Oggi viviamo in tempi di ferro, così cupi da oscurare persino la figura di Shahrazad, rinnegata come eroina fascinosa e sagace e vista come donna disposta a troppi compromessi in una realtà che per troppe donne orientali è oppressiva. Tanto che qualcuno l’ha persino giustiziata, sia pure soltanto nelle pagine di opere polemiche, rivendicando di aver “ucciso Shahrazad”, quasi per liberarla dalla prigionia dei pregiudizi maschili. Aspettiamo tempi di pace per riscoprire la magia delle Mille e una notte, anche nelle sue pagine più aspre perché “forse dove non c’è dolore/ non c’è nulla”. E’ un lampo di pensiero che si trova nell’Alba del domani, una raccolta poetica in cui si legge anche: “Racconti d’Oriente… i miei pensieri vagabondi vagano/ passando anche attraverso/ le porte chiuse./ Quelle che apriamo solo/ nell’incoscienza pacifica del sonno”. Sono versi di Nilou Ghodsi Azam Zanganeh, che ha musica nel nome, e respiro d’infinito nelle parole. Immaginarla come principessa persiana (è nata a Tehran), può sembrare incongruo nell’epoca in cui il moderno Iran rientra fra i suoi dolori, per una lontananza imposta dall’esilio. Eppure quando scrive: “Non saremo più né schiavi né ospiti. Uomini saremo stati” risplende luminosa sotto lo sguardo della Grande Narratrice.

 

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