L’avvocato ha fiuto

Lo scaffale di Nonno Santi

 

Il venditore di cappelli. Elda Lanza, Salani Milano. 464 pagine 15,90 euro

 

Il cappellaio non si vede: è il personaggio sparito del terzo romanzo di Elda Lanza, che ha come protagonista l’avvocato Massimo Gilardi. L’autrice è nata con la radio (i più distratti ne cerchino l’età su google), e, come presentatrice, ha tenuto a battesimo la tv italiana (nel 1954), poi, nelle vite successive, è diventata maestra di galateo e romanziera, debuttando nel giallo nel 2012 e ottenendo, grazie al suo Gilardi, il titolo di “Camilleri in gonnella”. Un riconoscimento? La versione di Elda è questa: “Posso prenderla alla larga? Avete notato che chi investiga è sempre un detective? Commissari, ispettori, tenenti, e qualche impicciona, avvocati quasi niente. Dove voglio arrivare? Che sono punti di vista totalmente diversi. Al commissario è permesso molto, spesso, a Montalbano diciamo, tutto. All’avvocato, niente. Quindi le sue indagini e i suoi colpi di genio sono pensieri, sensazioni. E’ in minoranza persino nei confronti del pm: che può interrogare i sospettati. L’avvocato ha dialoghi investigativi. Bella differenza. Chi scrive di avvocati parte in difficoltà. Per questo ci tengo a far sapere che io racconto la vita di Max Gilardi, è lui il mio protagonista, non i morti ammazzati. Lui, la sua vita, il suo modo di porsi di fronte al dolore degli altri, alle colpe, ai sospetti. E’ un avvocato, ma è soprattutto un uomo. Per questo quel “Camilleri in gonnella”, che certo mi ha molto aiutato nei lanci, mi sta stretto. Il mio racconto è l’uomo. Un uomo che ho castigato, rendendogli la vita difficile perché è bello. Perché è solo”. C’è qualcosa di struggente in questa confessione: come se Elda Lanza raccontasse, in realtà, un libro alla volta, qualcosa della propria vita. Il romanzo è ad alta tensione, tanto che a un certo punto sembra immerso nelle atmosfere del “divino marchese”. Purtroppo, invece, ripercorre cronache recenti.

 

L’avvocato ha fiuto

One comment

  • elda lanza

    Grazie, da trattenere il fiato. E una lezione: con questo ‘nonnino’ mai piu’ lasciarsi andare in privato. Me ne ricordero’. Tuttavia, proprio perche’ sono io, grazie. Grazie di cuore.

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