Tentacoli sulla Città

 

La Morandini dei poveri       

“Tentacoli sulla Città”: perchè il talento effettivamente sta nell’originalità.

Siamo a Seattle e (come sempre) un’arma letale lanciata da una specie di portaerei sulla città causa, ma guarda un po’, un disastro climatico cui siamo oramai tristemente abituati.
Ma niente paura, questa volta abbiamo una famigliola “allargata” formata da un uomo con figlio a carico e la compagna madre invece una figlia sedicenne vestita come la Befana che vien di notte con le scarpe tutte rotte. Tutti e quattro insieme sono una nidiata di aquile, ma non in senso ironico, dei premi Nobel per davvero! Lui, seppur abbastanza giovane e con una dentiera da 86 denti deve essere un chimico farmaceutico in pensione anticipata con pretese da scienziato, il figlio simpatico come una cacca schiacciata a piedi nudi non si sa bene cosa faccia ma probabilmente uno studente apparentemente fancazzista, la donna è un Capitano di Corvetta e la liceale grounge una tormentata secchiona con crisi adolescenziali di cui faremmo a meno nel sentirle. Un’allegra brigata insomma che si mette a collaborare con un catti-cattivissimo nevrotico e misogino che battibecca in continuazione con la bionda Capitano di Corvetta dalle sembianze di una giovane badante rumena. Non sono mai d’accordo, ma per fortuna nello scatenamento devastante del disastro climatico formato da trombe d’aria persecutorie, mareggiate, venti glaciali e chi più ne ha più ne metta, il cattivone viene strafulminato in un nano secondo e via che uno è andato.
Ovviamente, come sempre, – anche quando moriranno altri co-protagonisti, buoni o detestabili che siano nessuno avrà mai un moto di pietas…ma chissenefrega uno più o uno meno che differenza fa? Tra gli interpreti anche un Paolo Villaggio in versione russa dall’originale nome di Dimitri che ha collaborato con i Russi ai tempi della Guerra Fredda e conosce tutti i segreti di queste benedette armi chimiche delle quali ci domandiamo ogni volta il perché senza riuscire mai a darci una risposta. Ma forse è meglio così.
Fulmini e meteoriti si scatenano ovunque lasciando buchi incandescenti che, con una certa perspicacia, non c’è che dire, vengono toccate dal solito curiosone di turno, un San Tommaso che non ci credo se non ci metto il naso: lui però ci mette solo un dito e tanto basta per farlo pietrificare in modo aberrante e poi crepare. La prossima volta, che ovviamente non ci sarà, starà lo stesso più attento. Tentacoli putridi e color del catrame sbudano da ogni parte e gli effetti sono davvero unici, nel senso che speriamo di vederli questa volta e mai più…I due ragazzi, presto fratellastri, si beccano anche loro come due zitelle acide, ma tra le righe va letto un sentimento di rancore e di gelosia che sembra incolmabile e irreparabile. Ma colpo di scena (mai visto!): rimangono incastrati in macchina, non riescono a raggiungere la postazione base-unità di crisi, sono perseguitati da un tornado e finalmente si lasciano andare dicendosi che in fondo si vogliono bene…: i marshmallow sono meno stucchevoli. Mentre il padre di sbatte come un dannato e scopre con la scatola de “Il Piccolo Chimico” cos’è tutto ‘sto casino e ha delle intuizioni che neanche Carlo Rubbia se le sogna, meno male che c’è il figlio fancazzista che gli da dei suggerimenti fondamentali sui vari materiali caduti sulla terra. Il metodo per fermare tutto sto disastro – mentre nel frattempo è pure crollata la torre Space Needles (se no, perché scegliere proprio Seattle come location?) è far piovere (e’ttepareva),. L’intuizione viene dalla secchiona che sta veramente diventando sempre più antipatica del suo futuro fratellastro – il che è tutto dire. Ovviamente le turbine per riempire i serbatoi d’acqua non sono più funzionanti via computer e quindi il povero vecchio Dimitri si sacrifica in nome di Lenin ad annegare in un silos andando ad aprirle manualmente: questo il suo riscatto. Peccato, era l’unico simpatico e tollerabile tra gli interpreti che recitano il più del tempo tramite cellulare. Eccheppalle!
L’esperimento funziona, la città è salva e l’allegra nuova famigliola riunita se ne va a casa orgogliosa e fiera. Una noia tombale…nonostante tutto, anche perché la vita è una tempesta, ma pigliarlo nel culo un lampo!

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