Category Archives: recensioni

Tempesta di ghiaccio

tempesta di ghiaccio

La Morandini dei poveri

Un film che trascina lo spettatore in un inenarrabile vortice “tempestoso” sì, ma di noia.

Alcuni scienziati stanno sperimentando la creazione di nuvole attraverso 1999 droni chiamati seraf (non perdete tempo a cercare il vero significato di Seraf…sono angeli…sarà la prima metafora che ci viene illustrata quando un realistico David Craig si ghiaccia per strada come un popopolaretto nelle prime battute del film?). Tali droni dovrebbero provocare nuvole e quindi pioggia per – evidentemente – risolvere il problema della siccità, peccato che come al solito perdano il controllo di tutto e quindi faranno “eh…un bordello”

Collision Course

collision

La Morandini dei poveri

L’hanno definita una action-comedy…sarà…

Eruzione solare dieci volte più di quello che gli umani si aspettavano, black out mondiale e solamente 7.000 aerei in volo che non comunicano più con le torri di controllo.

In particolare siamo in volo verso Long Beach su un Boeing 747: dei due piloti il primo muore fulminato secco mentre il secondo è tramortito, ma forse ancora vivo. E adesso cosa si fa? Sull’aereo – dall’apparenza esterna normale – all’interno ha le luci rosa schoking come il Crazy Horse, lo spettatore crede di aver cambiato canale invece siamo proprio all’interno del mezzo (forse un richiamo alle atmosfere trasgressive di Almodovar?)

Apocalypse Earth

apocalypse earth

La Morandini dei poveri  

“Apocalypse Earth”. Diciamo subito che il film è adatto solo per un pubblico adulto e provato dalle esperienze più tragiche della vita.

La regia e la cura degli effetti speciali sono stati realizzati senza dubbio alcuno a cura dei migliori allievi di Stanley Kubrick e Carlo Rambaldi.

La trama, peraltro complicatissima, inchioda (nel senso più letterale del verbo) lo spettatore alla poltrona poichè gli eventi si susseguono con un ritmo estremamente incalzante e serrato che lo lasciano completamente senza fiato minando il suo equilibrio psichico.

Mercenarie

mercenarie

“Mercenarie”, decisamente un manifesto sul femminismo e sulla forza delle donne. Quattro carcerate condannate per diversi delitti all’ergastolo o quasi, vengono prescelte per andare a salvare la figlia tailandese del Presidente degli Stati Uniti rapita da una “uoma” impersonata da una Brigitte Nielsen riesumata dal sarcofago e con tendenze sessuali dubbie.Le quattro donne sono di una simpatia che al confronto 4 naziste incazzate sono delle mammolette.

Wiplash

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“Wiplash” un remake di “Flashdance” al maschile dove al posto degli scaldamuscoli una batteria, l’allievo e il professore cattivo e intransigente che fa il verso al Sergente Hartmanche di “Full Metal Jacket” più un classico suicidio come ne “L’attimo Fuggente” e “Ufficiale Gentiluomo”.

Unica nota positiva pezzi a tutto volume e incomparabili di Buddy Rich, Hank Levy e Juan Tizol al posto di una nauseante “Maniac” di Giorgio Moroder che ci ha sfrantecato i marroni per mesi negli anni ’80.
Altro che 5 nomination: da stroncare!

Zombie Night

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“Zombie Night” NON è il titolo di una festa a tema in discoteca, come molti potrebbero ERRONEAMENTE pensare, bensì un film che merita un vero encomio nei confronti del regista per l’estrema originalità del soggetto: un’invasione di zombie. Di questi ultimi non sapremo mai dove e soprattutto perchè invadono una tranquilla cittadina della provincia americana. Diversi sono i personaggi e le figure allegoriche che si presenteranno nello scorrere della pellicola, ma le principali che vengono fatte emergere sono in sostanza due famigliole americane…………………….

Terremoto 10.0

10.0 Terremoto

“Terremoto 10.0″, ovvero 10 come voto al regista e 0 le sinapsi rimaste intatte dello spettatore a fine visione. Non soffermiamoci troppo sulla trama ma meglio sui personaggi: siamo a Los Angeles e incombe un terribile terremoto che si scatenerà come conseguenza dell’elevato accumulo di energia nella Faglia di Sant’Andrea e che passa vicino a molte città, tra cui appunto Los Angeles. I personaggi sono un marito (prima pettinato come Silvan più avanti prenderà le sembianze di un Dustin Hoffman esaltato che nella vastissima L.A. passa inspiegabilmente da una location all’altra come fosse FlashGordon) e una moglie niente male pronti al div………………

Il falso è vero

fra arte e rivoluzione

Lo scaffale di Nonno Santi

Fra arte e rivoluzione, Letizia Argenteri e Tina Modotti, editore Franco Angeli, Milano 2005, 320 pagine, 40 fotografie, 31,50 euro

 

Studio ponderoso, fittissimo di note, con bibliografia sterminata e curatissimo indice analitico, la ricerca della professoressa Argenteri affida la sua originalità al tentativo di “separare il mito dalla realtà” a proposito della leggendaria figura di Assunta Adelaide Luigia “Tina” Modotti (1896-1942). Informatissimo e accademico, soavemente noioso. L’ho ripreso dallo scaffale, spinto, per così dire, da una catena di libere associazioni. Ho subito pensato a Tina, leggendo

E’ vero: tutti muoiono giovani

il tempo senza eta

Le Rrecensioni di GdA

Il tempo senza età, Marc Augé ,  Raffello Cortina Editore 104 pagine 11 euro

Lo dico subito: questo libro mi ha deluso. L’ho comprato perché attratto dal sottotitolo che recita: La vecchiaia non esiste. Invece mi sono trovato davanti una serie di capitoli che mi hanno annoiato. Forse non li ho capiti, forse sono troppo elucubrati, forse li ho letti di fretta. O forse……….

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