George Orwell

Nel 1947 un uomo immaginava già la rete di telecamere e celle telefoniche che oggi controllano ogni nostro movimento: Eric Arthur Blair meglio noto con lo pseudonimo di George Orwell.

Nato in India da famiglia scozzese (Motihari, 25 giugno 1903) già a 4 anni si trasferisce in Inghilterra con la madre e le due sorelle.

Giornalista, saggista e scrittore, è attivista di sinistra ma la presa di coscienza delle contraddizioni e degli errori del comunismo realizzato da Stalin, lo porta a essere antisovietico e antistalinista.

La sua grande fama è dovuta a due romanzi scritti verso la fine della sua vita: l’allegoria politica de La fattoria degli animali e il distopico 1984.

Quattordicenne entra all’Eton College dove ha per insegnante Aldous Huxley (grande esponente della letteratura distopica). Nel 1922 lascia gli studi e, tornato in India, si arruola nella Polizia Imperiale ma, per l’arroganza imperialista, si dimette e parte per Parigi dove inizia a scrivere. Lavora come sguattero in alcuni ristoranti. Sopravvive solo grazie alla carità dell’Esercito della Salvezza e sobbarcandosi lavori umilissimi. Un’esperienza che proseguirà anche in patria ispirando il suo romanzo d’esordio Senza un soldo a Parigi e Londra, pubblicato nel 1933 con lo pseudonimo di George Orwell.

Il 9 giugno 1936 sposa Eileen O’Shaughnessy e si trasferisce a Wallington nella “Bury Farm”, la fattoria che gli ispirò La fattoria degli animali.

Partecipa alla guerra civile spagnola combattendo per il Partito Obrero de Unificacion Marxista d’ispirazione trotzkista. Ferito alla gola da un cecchino franchista lascia la Spagna e torna in Inghilterra.

Durante la seconda guerra mondiale viene respinto dall’esercito britannico come inabile e si arruola, nel 1940, nelle milizie territoriali della Home Guard. La abbandona per diventare direttore del settimanale di Sinistra “Tribune” e inizia a scrivere La fattoria degli animali, che terminerà nel febbraio del 1944, ma che, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiuteranno di pubblicare.

Nel 1944 adotta un bambino con il nome di Richard Horatio Blair ma, poco dopo, muore la moglie Eileen. Nel 1947 si stabilisce alle Ebridi. È minato dalla tubercolosi e il clima non aiuta le sue disperate condizioni di salute. E’ spesso in sanatorio ma si risposa con Sonia Bronwell e si dedica alla revisione della sua opera più celebre: 1984 (scritto nel 1948).

Muore per il cedimento di un’arteria polmonare il 21 gennaio 1950, in un ospedale di Londra. Ha solo 46 anni ma è nella storia.

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