Charles Bukowski
« Se succede qualcosa di brutto / si beve per dimenticare;
se succede qualcosa di bello / si beve per festeggiare;
e se non succede niente / si beve per far succedere qualcosa. »
Sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie. Più di sessanta libri. Un rapporto morboso con l’alcol, frequenti esperienze sessuali (descritte senza troppi eufemismi), rapporti spesso tempestosi con le persone. Si, è lui, Heinrich Karl Bukowski meglio conosciuto con il nome americano di Charles Bukowski. In Italia è noto per Storie di ordinaria follia (parte di Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness, 1972) dal quale Marco Ferreri ha tratto nel 1981 il film omonimo con Ben Gazzara e Ornella Muti.
Nasce nel 1920 a Andernach, in Germania, (dove il padre statunitense di origini polacche è militare e ha sposato una tedesca) ma con la crisi del 1923 è già a Los Angeles. E’ un’infanzia difficile. Padre disoccupato e violento, i figli dei vicini che lo deridono per il forte accento e una grave forma di acne che comporta dolorose cure. Timido e solitario, a quattordici anni comincia a bere vino iniziando il suo amore a vita con l’alcol.
Si diploma e frequenta corsi di giornalismo e letteratura al L.A. City College dove incontra un gruppo nazista, il German-American Bund, che ricorderà con:«Al L.A. City College mi atteggiavo a nazista. Distinguevo a fatica Hitler da Ercole e non poteva importarmene di meno»
Nel 1944 l’FBI lo arresta per renitenza alla leva. Si fa diciassette giorni in prigione ma, non superando l’esame fisico-psicologico, viene riformato.
A 24 anni, vede pubblicato il suo primo racconto ma non riesce a sfondare nel mondo letterario e smette di scrivere per un decennio. Gira tutti gli USA lavorando sporadicamente e vivendo in pensioncine. Ottiene un lavoro a Los Angeles come postino ma si dimette dopo meno di tre anni. Li definisce dieci “anni buttati” ma formarono le basi di tutto quello che scriverà in seguito, autobiografico o inventato che sia.
Beve molto con la compagna Jane, e nel 1955 un’ulcera perforante gli è quasi fatale. Quando esce dall’ospedale smette di bere e ricomincia a scrivere. Nel 1957 sposa una poetessa texana, Barbara Frye, senza averla mai vista, ma divorziano dopo due anni e Charles ricomincia bere.
Il 1964 è un anno importante per Bukowski . Frances Smith, la sua nuova convivente, partorisce l’unica sua figlia (Marina Louise) e poco dopo viene pubblicata la sua prima raccolta di racconti.
Seguono anni di tanti scritti e poco successo fino a che, nel 1969, accetta un’offerta della Black Sparrow: 100 $ al mese per tutta la vita. Lascia le poste e scrive a tempo pieno. In meno di un mese finisce il suo primo romanzo autobiografico, Post Office, che lo rende celebre.
La fama crescente lo porta a storie di una notte e relazioni burrascose. Linda King, poetessa, Liza Willams, manager e “Tammie”, madre single dai capelli rossi. Nel 1976 incontra Linda Lee Beighle, devota della setta indiana di Meher Baba, che lo obbliga a bere meno e solo vino. La sposerà nel 1985.
Nel 1988 si ammala di tubercolosi, ma continua a scrivere libri fino a quando, il 9 marzo 1994, all’età di 73 anni, muore stroncato da una leucemia fulminante poco dopo aver completato il suo ultimo romanzo, Pulp.
Vuole funerali officiati da monaci buddisti e sulla lapide la scritta “Don’t Try”