Federico García Lorca

Federico del Sagrado Corazón de Jesús García Lorca nasce vicino a Granada (Fuente Vaqueros) il 5 giugno 1898 da una ricca famiglia di possidenti terrieri. La madre, insegnante, gli trasmette la sua passione per il pianoforte e la musica.
Nel 1909 la famiglia si trasferisce a Granada dove Federico, profondamente coinvolto nelle attività dei circoli artistici locali, a vent’anni, pubblica la sua prima opera letteraria, Impresiones y paisajes. Frequenta l’universita di lettere, conosce i quartieri gitani della città e diventa un abile esecutore del repertorio pianistico.
Nel 1919 va a Madrid, dove viene rappresentata la sua opera d’esordio, El maleficio de la mariposa e, grazie all’interessamento dell’amico Fernando de los Ríos, ottiene l’ingresso nella prestigiosa Residencia de Estudiantes che era considerata il luogo della nuova cultura. Ci rimane nove anni tranne i soggiorni estivi a Cadaqués ospite del pittore Salvador Dalí, a cui lo lega un rapporto di stima e profonda amicizia.
Nel giro di pochi anni diventa membro di spicco dell’avanguardia artistica del proprio Paese ma la sua passione, acuta e ricambiata, per lo scultore Emilio Aladrén, diventa traumatica quando Aladrén inizia la propria relazione con la donna che ne diverrà moglie. Alla fine del 1929, trentenne, Federico cade vittima di una profonda depressione frutto dei sensi di colpa per una omosessualità ormai difficile da mascherare
Vedendo peggiorare le condizioni psicologiche di Federico, anche se forse ne ignorava la causa, Fernando de los Ríos riesce a fargli ottenere una borsa di studio per un viaggio negli USA.Il soggiorno a New York diventa fondamentale nella produzione poetica di García Lorca, che compone Poeta en Nueva York, incentrato sull’alienazione dell’uomo nella società moderna e sui meccanismi che permettono ai pochi di dominare sui molti.
Rientra in Spagna ma nel marzo del 1930, invitato dalla Institucíon Hispanocubana de Cultura, Federico parte per Cuba dove rimane 8 mesi prima di rientrare nella sua Spagna che, dopo la caduta della dittatura di Primo de Rivera, sta vivendo una fase di intensa vita democratica e culturale.
Con l’aiuto del solito amico Fernando de los Ríos, nel frattempo diventato Ministro della Pubblica istruzione, realizza il progetto di un teatro popolare ambulante, chiamato La Barraca che, girando per i villaggi, rappresenta il repertorio classico spagnolo. Qui conosce Rafael Rodríguez Rapún, segretario de La Barraca, e sarà amore profondo.
All’inizio del 1936, prima dell’inizio della guerra civile spagnola, contribuisce a fondare l’”Associazione degli intellettuali antifascisti” e, quando in luglio la legione straniera spagnola di stanza in Marocco inizia il golpe, Federico rifiuta la possibilità di asilo offertagli da Colombia e Messico.
Lascia Madrid per Granada, con l’intenzione di salutare il padre e qui viene arrestato. Il governatore José Valdés Guzmán, con l’appoggio del generale Queipo de Llano, dà ordine di procedere all’esecuzione perché di sinistra, omosessuale e massone.
All’alba del 19 agosto del 1936 Federico è condotto a Víznar, presso Granada, e fucilato sulla strada vicino alla Fuente grande. Il suo corpo, gettato in una tomba senza nome, non è mai stato ritrovato e lascia aperta un’intensa controversia circa i dettagli di questa esecuzione.
Le sue opere furono bandite in Spagna fino al 1953.

 

Federico García Lorca

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