Herry Miller

Quando un romanzo americano è pubblicato in inglese in Francia e, dopo trent’anni e molte copie clandestine, viene pubblicato in patria portando ad un processo per oscenità che costringe a rivedere le leggi americane sulla pornografia, forse, siamo davanti ad uno scrittore che ha fatto la storia.

Stiamo parlando di ‘Tropico del Cancro’, del suo autore Herry Miller, della sua franca e spesso dettagliata descrizione del sesso ma soprattutto della sua prosa colta ed elaborata che lo fanno considerare da molti come un importante capolavoro della letteratura del ventesimo secolo e che Jack Kahane, il primo editore (Obelisk Press di Parigi) a pubblicarlo, definisce come “Il libro più tremendo, più sordido, più veritiero che abbia mai letto. Al suo confronto, l’ Ulisse di Joyce sa di limonata”

Henry Valentine Miller nasce a Manhattan (New York), il 26 dicembre del 1891. Figlio di immigrati tedeschi, cresce come un normale bambino di Brooklyn dove frequenta le scuole e si iscrive all’università.

Qui finisce la normalità e inizia l’avventura. Frequenta per un solo semestre il City College of New York e poi, con i soldi che il padre aveva risparmiato per mandarlo all’università, fugge con una donna divorziata di 37 anni e per 4 anni gira per gli States mantenendosi con lavori umili e precari.

A ventiquattro anni torna a New York. Aiuta per cinque anni il padre nella conduzione della sua sartoria e sposa, forse per evitare il servizio militare, Beatrice Sylaus Wickens, dalla quale ha una bambina. Poi trova lavoro come vice direttore del personale presso la Western Union e comincia a scrivere Clipped Wing, 12 ritratti di colleghi.

Nel 1923 incontra la ballerina June Mansfield, che sposa l’anno successivo dopo aver ottenuto il divorzio da Beatrice. June crede nel suo talento di scrittore, e per sei anni lo mantiene anche, quasi sicuramente, prostituendosi. In questi anni riesce a pubblicare, a proprie spese, una raccolta di 15 prose poetiche chiamata Mezzotints.

Un viaggio a Parigi con la moglie gli fa capire che quella è la sua città e nel ’30 si trasferisce definitivamente, senza moglie al seguito, nella capitale francese dove presto trova occupazione al “Chicago Tribune” (edizione di Parigi).

Qui viene fortemente influenzato dal surrealismo e scrive opere che contengono dettagliati racconti di esperienze sessuali che culmineranno con lo scandaloso Opus Pistorum (1941). La censura USA gli impedisce di pubblicare in patria ma continua a scrivere. Tropico del Cancro (1933), Primavera nera (1936) e Tropico del Capricorno (1938) vengono introdotti solo clandestinamente negli Stati Uniti ma hanno una notevole influenza sugli autori della Beat Generation, in particolare su Jack Kerouac, che adotta tecniche stilistiche e tematiche presenti nelle opere di Miller.

A Parigi Miller intreccia ben presto una relazione con Anaïs Nin e, del contemporaneo complicato rapporto con lei, il di lei marito e con la moglie, verranno successivamente pubblicati libri e un film (Henry & June)

Nel 1940 Miller rientra negli Stati Uniti e si stabilisce a Big Sur, in California, dove, ormai considerato una specie di icona in vita, continua a scrivere opere che sfidano i valori culturali e morali americani senza nascondere il suo rancore per quell’America puritana che non lo riconosce come suo figlio legittimo.

Quando nel 1980 Miller muore a Pacific Palisades, vicino a Los Angeles, dove aveva vissuto gli ultimi anni in una casa difficile da raggiungere trascinando un carretto con la spesa nonostante l’età avanzata e rifiutando l’automobile, viene cremato e le sue ceneri vengono sparse al vento

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